Pubblicato il Gender Diversity Index 2019
Nel contesto europeo la composizione dei Consigli di Amministrazione sta migliorando sotto il profilo della parità di genere, ma lo scenario complessivo a capo delle aziende continua a essere dominio degli uomini. A confermarlo è il GDI, Gender Diversity Index, finanziato dalla comunità europea e sviluppato grazie a EWoB di cui Valore D fa parte.
Per questo studio sono state analizzate le società dell’indice di borsa STOXX Europe 600 appartenenti a 17 Paesi europei: meno del 5% di esse ha una donna nel ruolo di CEO e solo il 7% ha una donna tra i presidenti del Consiglio di Amministrazione. La composizione dei CdA, grazie alle leggi che regolano le percentuali di accesso a membri femminili, rappresenta un bilanciamento migliore rispetto ai vertici d’azienda.
Päivi Jokinen, Presidente dell’European Women on Boards, commenta la situazione: “Nella vita reale gli uomini e le donne si completano quando lavorano insieme per ragionare, imparare, risolvere problemi complessi e generare nuove idee. Ad oggi, nel 2019, qualcosa sta mantenendo a bassi livelli il numero di donne in posizioni di leadership.”
In sintesi fino a che punto è raggiunta la parità di genere nei CdA:
- Solo 27 società su 600 hanno un CEO donna, ossia meno del 5%.
- Solo nel 16% dei ruoli esecutivi sono presenti donne: questo include anche la seconda linea e, laddove ci fosse, anche la terza linea della governance aziendale.
- È assai improbabile che una donna ricopra la posizione di Presidente del Consiglio di Amministrazione. Solo il 7% di questi sono donne.
- 99 società, ovvero il 17% di quelle presenti nel dataset dello studio, hanno almeno una donna nella C-suite (si considerano solo CEO, CFO o COO).
- Le società che hanno una donna nel ruolo di CEO, CFO o COO tendono ad avere più donne in posizioni esecutive. Le 99 società presenti in questo studio che hanno una donna in una di queste tre posizioni presenta il 27% di donne a livello esecutivo.
Nel confronto fra Paesi in Francia, Svezia, Regno Unito e Norvegia ci sono società più vicine al raggiungimento di una governance bilanciata in termini di genere. Delle top 20, infatti, 7 sono francesi, 5 svedesi e 5 del Regno Unito. Sebbene la Norvegia conti relativamente poche società nell’Index (solo 15) queste tendono a registrare buoni risultati e ben due di queste sono presenti nella top 20.
Dall’altro lato, le società svizzere hanno gruppi di leadership scarsamente diversificati: delle società bottom 20, dieci di queste sono svizzere. Inoltre si registra che 3 società su 600 non presentano nessuna donna in ruoli di leadership.
L’Italia si colloca al settimo posto tra i 12 Paesi europei inclusi nel report. Abbiamo la più alta percentuale di donne presidenti del Consiglio di Amministrazione e la seconda più alta percentuale di donne membri del Consiglio di Amministrazione. Per contro, registriamo la seconda media più bassa di donne a livello esecutivo e non ci sono donne nel ruolo di CEO tra le aziende considerate nell’indagine.
Facendo un focus sulle migliori performance aziendali a livello nazionale, mostriamo le performance delle aziende associate di Valore D: Ubi Banca, Poste Italiane, Snam, Mediobanca, Leonardo, Banco Bpm, Enel, Italgas, Fineco Bank, Unicredit, Hera, Terna, Saipem, Intesa Sanpaolo, CNH Industrial, Eni, Pirelli.