L’impatto di Covid-19 sulle scelte dei cda: In ritardo il 70% dei board
Il Sole 24 Ore – PLUS 24 – Antonio Criscione – 27/06/2020
I Cda al tempo del coronavirus mostrano qualche ritardo, ma anche un recupero di visione strategica e di sostenibilità di lungo periodo. Un’analisi dell’attività dei Cda nella fase della pandemia è stata esaminata attraverso una survey ideata e condotta dal Reflection Group di Nedcommunity «Board e Sostenibilità: un nuovo modello di leadership per il Consigliere di Amministrazione», in cooperazione con Valore D/InTheBoardroom.
Dal questionario (chiuso il 28 maggio e distribuito a un campione di circa 600 tra amministratori e sindaci, a cui hanno risposto circa 156 soggetti equamente ripartiti tra small cap, mid cap e società grandi) viene fuori che il tema dell’emergenza sanitaria sia stato preso in considerazione prima di febbraio 2020 circa nel 30% dei casi. In pochissimi casi prima di dicembre 2019. Nel 68% dei casi si è dichiarato che l’emergenza è stata considerata per la prima volta rispettivamente nel mese di febbraio 2020 (48,72%) e nel mese di marzo (19,87%).
I dati della ricerca, commenta Paola Mascaro presidente di Valore D, «fanno sperare in un futuro in cui l’adozione di modalità di lavoro più flessibili, come lo smart working, favoriscano anche una maggiore partecipazione delle donne al mondo del lavoro». Quanto ai cambiamenti di prospettiva all’interno dei Cda,emerge una forte attenzione alla strategia, seguito dall’agilità e accelerazione delle decisioni e la capacità di analizzare rischi ed opportunità al terzo posto. Però è significativo che questa fase abbia reso più frequenti e informali, secondo gli intervistati, le relazioni tra amministratori, management e tra gli amministratori. E a questa maggiore dinamicità si collega anche una maggiore capacità di connettere informazioni diverse, per esempio di tipo sanitario con quelle di tipo finanziario.